I Fantastici 3 ed il Castello di Moschesin

Dunque, il titolo originale e corretto sarebbe stato “I fantastici 4 ed il Castello di Moschesin”, ma mancava uno dei fantastici 4, quindi ahimè siamo stati costretti a ritoccare il titolo… Peccato perchè era un buon titolo per un sequel de “I fantastici 4 e Silver Surfer”.

Così, “la Donna invisibile”, “Mister Fantastic” e “La Cosa” (mancava “La Torcia Umana”) si sono ben pensati di andare a fare visita al Castello di Moschesin. Questa bellissima vetta rimane sempre nel gruppo delle cime da noi visitate di recente, quindi San Sebastiano-Tamer tanto per intenderci, nella oramai “consumata” zona di Zoldo/Agordino.


Prima del racconto, i dati essenziali:

  • Dislivello: 1300 mt
  • Difficoltà : EE
  • Tempo di percorrenza: 7/8 ore circa
  • Cartografia: Tabacco n. 25 (Dolomiti di Zoldo, Cadorine ed Agordine)
  • Partenza: SS 347 – Tornante prima del Passo Duran (1450 mt)
  • Arrivo: Cima Moschesin (2499 mt)
  • Escursione divertente ed impegnativa, poco frequentata, con un paio di passaggi di primo grado superiore non esposti. La parte più impegnativa fisicamente è la risalita del ghiaione verso La forcella Larga. Bisogna inoltre fare un minimo di attenzione ad attraversare i ghiaioni dopo forcella stretta in quanto scivolosi e franosi. Bellissimo panorama dalla vetta a 360°

Una domenica calda e soleggiata ci ha regalato un bel percorso, che posso definire il più soddisfacente fino ad ora, sia per il panorama, sia e soprattutto per il percorso stesso. Partiti dall’ultimo curvone prima dell’arrivo al Passo Duran, provenendo da Agordo, abbiamo lasciato l’auto sulla piazzola proprio sulla destra della strada statale. Da qui si vedono subito i cartelli indicanti il sentiero 541 (altavia n.1). Il percorso inizia in un bel bosco, in ombra, con dislivello graduale, che ci permette di scaldarci e fare quattro chiacchiere con calma. L’aria frizzante e la vista delle pareti di roccia alla nostra sinistra ci mette già voglia di vetta!

Dopo una mezz’ora si sbuca dal bosco e si inizia a camminare su facile sentiero ghiaioso, cominciando ad intravedere le nostre cime e lo splendido panorama della Valle Agordina. Si può ammirare l’Agner ed il monte S. Lucano se la giornata è bella come lo è stata per noi.

A circa 1650 mt di quota si abbandona la traccia dell’altavia e si trova il cartello per la Forcella Larga. Qui inizia la parte un po’ più faticosa. La traccia non subito ben visibile, si mantiene sempre sulla destra del canalone (evitate la parte sinistra perchè è un inutile sali/scendi scivoloso) segnata poco più avanti da bolli rossi ed ometti. La prima parte sale moderatamente per poi aumentare molto di pendenza nell’ultimo tratto. Impegnativi gli ultimi 100 mt, soprattutto per il sole cocente, che ci viene risparmiato solo in un piccolo pezzo all’ombra delle pareti rocciose. Siamo a circa 2 ore abbondanti dall’auto. Una piccola pausa in Forcella Larga, ci permette di osservare un camoscio che scende senza problemi dal ghiaione di Cima De Le Forzelete (con nostra grande invidia!) La forcella è effettivamente “Larga”, la più larga che ho visto nella mia scarsa esperienza montana. Bellissimo comunque il paesaggio. Mangiamo un frutto tra massi enormi e lastre di roccia piegate dal lavoro di miliardi di anni e con la vista verso gli Spiz Di Mezzodì.

Si riparte, sulla destra, risalendo tra ometti e bolli rossi, giungendo in modo facile e veloce verso Forcella Stretta. Da qui si sale ora su roccia scivolosa e franosa, si passa una prima banca ghiaosa e si risale il primo camino di I grado, facile, divertente e non esposto. Il percorso continua sempre più “selvaggio”, va mantenuto piede fermo per evitare di far cadere rocce addosso ai compagni che seguono. Ad un certo punto si troveranno bolli rossi ch prendono verso una cengia. Come consigliato anche su altre relazioni, è meglio evitarla perchè passa su rocce che sono in piedi per miracolo. Meglio calarsi in un canalone per una decina di metri e risalire, lungo bolli rossi più vecchi. Il canalone è comunque franoso quindi bisogna fare attenzione! E’ il tratto in cui forse si perde più tempo.

Superato quell’ostacolo si prosegue e si arriverà al secondo canalino, di primo grado superiore, che risale verso destra. A questo punto si è praticamente arrivati, ancora un piccolo tratto ghiaioso ci porterà fino alla cima (2499 mt – 4 ore) dalla quale si può ammirare uno splendido panorama a 360°.

Una gran giornata, anche se il caldo ci ha ammazzato, soprattutto nella discesa, tra il ghiaione ed i mughi dai quali saliva un’aria calda da sauna. Il percorso è veramente divertente e da grandi panorami, permette di godersi una bella cima mettendo anche mano sulla roccia. Lo consiglio a chi si avvicina un po’ come me all’arrampicata e vuole fare qualcosa in più della semplice escursione su sentiero.

Arrivati nuovamente alla piazzola dell’auto ci siamo buttati a piedi nudi nel vicino torrente. L’acqua fredda dopo tutto quel caldo opprimente è stato un vero toccasana! E dopo il cambio d’abito, abbiamo preso il volo per il Rifugio Tomè, del mitico Soro Dorotei, dove ci siamo meritata una bella fetta di strudel ed una Radler! Per la strada di ritorno siamo poi passati per Longarone, dove un’altra birra è stata bevuta con grande avidità, e dove ho acquistato la Pendula in una macelleria. La signora che la gestisce ce ne ha fatto assaggiare un pezzo, data la nostra ignoranza su questo tipo di carne.. Carne essiccata di maiale, ottima proprio come cibo per escursionisti “Mio figlio se l’è portata in Nepal” ci raccontava… “E io la faccio ancora artigianalmente, ci metto una settimana, non come quelli di là…” E noi ovviamente dalla concorrenza non ci andremo 😉 Molto gustosa anche se ti fa venire una sete bestiale (quindi se usata durante un’escursione… non dimenticatevi 10 lt di acqua!).

E dopo tutto questo camminare, sudare, mangiare, non mi resta che mostrarvi le foto:

Il Castello di Moschesin

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2 risposte a I Fantastici 3 ed il Castello di Moschesin

  1. Nik dice:

    Molto interessante, non pensavo che si potesse salire in cima al Castello di Moschesin!

  2. Ivo dice:

    Sì può eccome, caro Nik! 😉
    E questa è la via più “facile”
    Ci sarebbe anche una via che sale per i ghiaioni sul versante Est ma non deve essere proprio semplice a vederla…

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