1:35′
Stasera nebbia anzi, oggi nebbia. Già da stamattina l’arietta era carica di quella famosa umidità che d’inverno viene a trovare la pianura Padana e la laguna Veneta.
Oggi la giornata è stata intensa ed ahimè, sono arrivato a casa alle 20:30 perché ho perso la motonave. Ho preso perciò, dopo tanto, la vecchia motonave, una di quelle grandi e rumorose dell’ACTV che tremano tutte dall’inizio alla fine del viaggio. Continuo a leggere “Il giovane Holden” e per ora mi fa abbastanza schifo. Però dopo poche pagine la palpebra è caduta e mi sono fatto un sonnellino di una decina di minuti. Il sonnellino “ricarica batterie” infatti arrivato a casa, ho cenato e dopo essermi alleggerito di quel paio di chili di materiale di scarto marrone che il mio corpo non gradiva più, mi sono cambiato e sono andato a correre. I primi 4 metri di cielo erano pura nebbia, per il resto c’era una mezza luna e le stelle.
Stasera ho visto il primo vero progresso e soprattutto ho fatto un allenamento di quelli giusti. Il classico allenamento “taglia gambe”: 10 minuti lenti e 5 di corsa veloce, quasi al limite. Questo si è ripetuto fino allo scoccare dell’ora. Correre piano non è facile ed ho fatto quasi più fatica che a correre veloce perché dovevo ogni volta cercare di mantenere un passo leggermente sotto la media. Anche questa è educazione alla corsa! Fatta l’ora avevo ancora benzina (a riprova sono stati i multipli rutti da digestione) e così sono andato avanti, ho passato il ponte di Cavallino e sono arrivato fino in Piazza Aurora. Qui sono tornato indietro e sono arrivato nuovamente a 500 mt da casa. Totale 1 ora e 35 minuti. Nuovo record! Le gambe appena fermate si sono tramutate in due tronchetti di noce massiccio, ma gli ultimi 500 mt che mi separavano da casa sono serviti proprio a cercare di sciogliere i litri di acido lattico ed a recuperare. A dire il vero volevo fare 1 ora e 30, ma ero ancora lontano da casa e quindi ho aggiunto gioco forza, questi altri 5 minuti. Rientrato a casa mi sono guardato allo specchio: la felpa sembrava un prato al mattino: interamente bianca, coperta di brina! Stonfo insomma e non di sudore ma di nebbia.
Alle 23:30 sono entrato in doccia, dopo aver sentito la voce di mia madre dalla sua stanza che diceva: “Ma no ti sì mia normae tì!!!” Ora, dopo avervi aggiornato sui cavoli miei, vado anche a dormire ste 6 ore scarse!
Ivo
GRANDE CAMPIONE!
Ma soprattutto, GRANDE MAMMA!
….quoto il commento di Fabio
unica nota…. la parte che vorrei togliere nella tua routine di training e’proprio il ponte di Cavallino.
Saresti molto piu’ figo se ti inventassi un pseudo biathlon, dove dopo la corsa ti tuffi nel Sile con un bel costumino ultraidrozekkusdinamico della speedo e fai la traversata a delfino fino al Terrazza Mare.
Se lo fai mi faccio tatuare la tua faccia sul petto.
Io quoto la parte per “Grande Mamma”
Ma sai vecchio che ci avevo pensato anche io?? Non tanto di attraversare il Sile, ma di fare comunque un misto tra corsa e mare. Magari quando comincia a fare un po’ più caldo e mi alleno un po’, perché adesso se faccio 2 metri a nuoto sono già finito!! Prepare il tatuaggio!!!
PS: una volta al Terrazza Mare mi fermo a bere lo spritz però!
[…] un famoso articolo uscito qualche giorno fa su un noto blog italiano (1:35‘) vorrei rendervi partecipi della mia ultima fatica. Per sabato avevo programmato una serata […]