Nuvole da film

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Oggi è la festa delle mamme: Auguri!

La mia sta bene, l’ho sentita per telefono ed è come sempre indaffarata in mille faccende di casa che le procurano altrettanti dolori alle ossa ma anche altrettante soddisfazioni.

Oggi il cielo è da film. Ho fatto anche delle foto. Sembra uno di quei cieli da panorami Australiani o sud Americani. Distese di cielo con nuvoloni bianchi che il cotone a confronto è nero e duro.

Ho pranzato. Mi sto bevendo un caffè dalla terrazza. In questi momenti mi sento bene, felice, e corro in culo ad ogni problema, perché mi sembrano tutti futili. Sarà che il prosecco ha un effetto rilassante ed aiuta, ma non è solo quello, ne son certo.

Oggi ho pranzato con risotto agli asparagi, seguito da un piattino di fagiolini, borlotti e peperoncini ripieni al tonno. Il tutto condito da un prosecco buono buono. Per finire un paio di fette di trancio di torna alla ricotta e frutti di bosco. Me par ben no?

Ogni tanto penso al solito banale discorso che sono davvero le piccole cose che ti fanno star bene. Peccato non riuscirci sempre. Mangiare bene è una di queste per me. Sarà per quello che la mia spesa, per quanto ci provo, è sempre alta. Mangio, tanto anche (dicono) ma non sarò mai uno di quelli che mangia la scatoletta di tonno o la pizza vecchia messa in frigo da due giorni. Non ne sono in grado. Piuttosto non mangio, o mi faccio qualcosa che comunque non è così triste. Mangiare male mi mette tristezza. Ed è un piccolo benessere per la testa. E così è il caffè. Io ne bevo poco, molto poco. A parte quello marcio delle macchinette, al lavoro, che è più un modo per fare qualche ciacola (tanto che io di solito bevo il te). Però certi giorni, nei weekend, mi faccio la moka, e adoro sentire il suono della moka che bolle. E’ uno dei primi rumori che Diego ha imparato ad imitare… E’ un rumore rilassante, caldo, accogliente. Di casa. Mi fa stare bene. Mi fa venire il sorriso, ogni volta che lo sento. Mi faccio una tazza e la sorseggio qui, dalla terrazza. Ho piantato gerani ed erica, e mi piace perché danno un tocco di natura e colore. Oggi poi, giorno delle mamme, è per me giorno da papà, perché è nata anche la mia prima insalata da balcone. L’ho seminata la scorsa settimana ed oggi sono spuntate le foglioline piccole piccole. Gran soddisfazione!!! Poi mi chiedo come mai mia madre si spacca la schiena ogni volta che può in orto. Farà male al fisico, ma da tanta soddisfazione!

Davanti a me c’è un pino bianco enorme, bellissimo. Ci sono poi un olmo, una quercia ed altri alberi sparsi. Tutti per lo più ammassati e non proprio con lo spazio vitale dovuto, ma crescono e stanno bene lo stesso. A parte la marea di cimici dell’olmo che mi portano, è uno spettacolo averli. Aprire la finestra e trovarsi davanti questa natura, mi mette sempre quiete e buon umore. Oggi, con il sole poi, è uno spettacolo unico.

Sono seduto qui da più di mezz’ora e guardo i merli ed i passeri svolazzare. Guardo i cimici maledetti che esplorano la terrazza. Guardo la miriade di particelle in controluce che il vento porta. C’è di tutto! Polveri, pollini, insetti… de tutto!

Alla fine io non è che ho voglia di strafare. Io sto bene, come un nonnino, seduto qui in terrazza a sentire e vedere queste cose. Sì, un buon pranzo, un caffè, un bicchiere buono (oggi 3 ma comunque senza esagerare), vedere Diego che strappa le foglie per darle agli animali del parco, vedere l’amore di una persona dai suoi occhi, senza bisogno di parole o gesti dimostrativi, apprezzare gli sforzi di una persona, riuscire a parlare nonostante la vergogna e l’imbarazzo.

In questi momenti sopporto ed apprezzo tutto. In questi momenti vorrei un lavoro diverso, più manuale e meno freddo. Poi penso che va bene così, che ringrazio di averlo e che comunque se voglio può essere “umano” anche questo, e che ogni lavoro alla fine ha le sue rogne e i suoi pregi.

La radio passa buona musica, sembra mi legga nella mente. Adoro stà canzone che gira ultimamente. “My head is a jungle”. Proprio bella. Nel parco di fronte a casa mia ora un tizio rastrella foglie. La cassiera della PAM mi ha detto che oggi voleva andare al mare con questa giornata ed invece era lì. Pazienza, alle 14:30 stacca e ha ancora tutto il pomeriggio da godersi, diceva.

Andare in giro in autobus con Diego è favoloso e diventi l’attrazione di una moltitudine di persone, giovani e vecchi. Naturalmente non io, ma Diego. E ti raccontano di tutto, come fossi un parente. Dalla signora che va a trovare suo nipote a Burano, con un panino grande come una TV 40 pollici, alla 20enne dark che però sorride e cerca di fare amicizia con Diego e dice come si è fatta il primo tatuaggio. Diego come sempre ha una faccia impenetrabile finché non ti conosce. Guarda, ti scruta, guarda me come a dire “ma questa?”  e poi torna a guardare abbozzando un mezzo sorriso solo all’ennesima richiesta. Poi ti vedono indaffarato con borse e passeggino e diventi automaticamente un papà “buono” e ti aiutano. Il mondo è strano forte eh… Gente che si tira acido addosso per vendetta, ma non esita ad aiutarti a posare il passeggino in strada. La mezza via mai eh?

Leggo poco ma sto riprendendo. Ho ripreso a correre e l’effetto si vede, nella mente e nel corpo.  Mi sto “purgando” mentalmente e fisicamente. E’ una bella giornata oggi. La primavera fa effetto.

Adoro vedere la cesta della frutta a casa. Altri colori. Mele, pere, ananas, arance. Il frigo pieno. La dispensa piena. La roba lavata ad asciugarsi al sole ed il profumo di pulito. La bicicletta montata di Diego per il suo compleanno.  Il letto rifatto. Un po’ di disordine qui e là che fa “vissuto”.

E’ tardi ed è ora di mettersi a fare qualcosa…

Buona domenica,

Ivo

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